“…ogni cosa fiorisce e senza fine sorride.
Vorrei volare, ma come, ma dove?
Se tutto è in fiore, oggi mi dico,
perché io non dovrei? E per questo resisto!”
Lo spettacolo trae ispirazione da diverse fonti letterarie, arricchito dalle musiche originali dei Flexus, composte appositamente per la rappresentazione, con un taglio rock incisivo ed emozionale.
Vengono inoltre rivisitati alcuni famosi brani di Fabrizio De André e Italo Calvino.
La domanda ricorrente riguarda il “come” sia potuto accadere che la gente comune in Germania e nei paesi occupati sia rimasta indifferente alle discriminazioni razziali senza opporvisi; e come i mezzi mediatici utilizzati dal regime nazista abbiano avuto un ruolo rilevante. Un’unione tra prosa, poesia e musica, che mira a legare il ricordo del passato a riflessioni sul presente, affinché non si ripetano gli errori della storia.
Partendo dalla Shoah si dipanano storie che hanno come protagonisti ragazzi e ragazze vittime della persecuzione razziale.
Le loro voci giungono a noi attraverso testimonianze scritte: diari, memorie, poesie.
Il filo che le unisce è il desiderio di resistere con ogni mezzo all’annientamento fisico e psicologico, in primo luogo attraverso la scrittura.
Alle testimonianze della Shoah si uniranno le musiche dei Flexus, realizzate appositamente per lo spettacolo: un’unione tra prosa, poesia e musica dal forte impatto emotivo,che mira a legare il ricordo del passato a riflessioni sul presente, affinchè non si ripetano gli errori del passato.
Di e con
- Alessia Canducci – voce narrante
e i Flexus:
- Gianluca Magnani – voce, chitarre elettriche e classiche, armonica
- Daniele Brignone – basso elettrico, tastiere
- Enrico Sartori – batteria, percussioni, glockenspiel
In collaborazione con il Circolo Culturale Anpi.
Video promozionale dello spettacolo.
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