L’amore è un bosco/chi non si perde non entra; L’amur é n bosch/chi che ne se perd nia ne vá nia ite. si apre con questi versi di Nicola Dal Falco, tradotti in ladino da Silvia Liotto, la lettura di prose e poesie, che hanno per protagonista il bosco. Un bosco trasfigurato, più arcano che misterioso, parlante a chiunque vi si incammini con passo leggero e mente aperta.
Durante la serata, Petra Niederwolfsgruber racconterà il suo bosco di note, eseguendo con flauti diversi Schrijn (Claudia Spahn), Fantasia in la minore (Georg Philipp Telemann), Pavane 6 Galliarde (Anonymous, Rinascimento), Mudai (Yoshimine Fumiharu).
Alle prose e poesie di Dal Falco, scelte per l’occasione, ci saranno anche dei testi inediti di Silvia Liotto che ha anche curato la traduzione ladina di alcuni brani. Due voci, quindi, tre con i flauti di Petra Niederwolfsgruber a sottolineare quanto il bosco sia un luogo di piccole e grandi rivelazioni, e per sua natura poliglotta.
In fondo, dal bosco veniamo e del bosco subiamo un richiamo profondo.
Questa lettura in forma di spettacolo è aperta anche all’improvvisazione e all’intervento del pubblico.
La fotografia della locandina che immortala una scarpa che il bosco si è ripresa è stata scattata dalla III classe della Scuola Primaria di Pieve di Marebbe.
L’incontro è organizzato dalla Consulta Ladina del Comune di Bolzano.
Commenti
Per inserire commenti devi essere registrato