«Noi lottiamo per la verità, per la giustizia, ossia per la libertà, e siamo perseguitati per questo».
Questo scriveva Francesco Daveri nel 1944 nelle lettere inedite che Leili Maria Kalamian ha trovato e trascritto.
L’autrice nel suo romanzo storico vuole diffondere la memoria di questo uomo giusto, che aveva un’idea “inclusiva” della Resistenza e vedeva nella politica uno strumento per avverare i principi cristiani nel mondo.
A causa di un tradimento, venne catturato a Milano e inviato a san Vittore, dove fu torturato; in seguito fu portato al campo di concentramento di Bolzano per poi finire in quelli di Mauthausen e Gusen II, dove teneva un gruppo di preghiera e pregava per i suoi aguzzini, con le poche forze che gli rimanevano.
Morì a 42 anni, a meno di un mese dalla liberazione del campo, lasciando una moglie e sei figli, dei quali l’ultima mai conosciuta.
Intervengono
Giorgio Mezzalira – storico
Leili Maria Kalamian – autrice del libro
Introduce e modera
Alessandra Tortosa
Iniziativa realizzata in collaborazione con il centro per la cultura giovanile “Villa delle Rose", Geschichte und Region/Storia e regione, Circolo Culturale ANPI Franca "Anita" Turra Hans Egarter.
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